“I Modenesi”: la Gazzetta di Modena parla di noi…
Sulla rubrica “I Modenesi” a cura di Arianna De Micheli e Diego Camola, il servizio su Letizia Ferretti ad di Pontex Spa: “Ho imparato tantissimo grazie alla competenza di mio padre, fondatore dell’azienda, e di mio fratello Luca”
Sono amministratore delegato di Pontex, azienda di famiglia che produce tessuti e che da sempre è al fianco del cliente nella personalizzazione e nella trasformazione. Il prossimo anno l’azienda compie 50 anni – non vediamo l’ora di festeggiare! – e non si è mai spostata da Cognento.
Un’ubicazione inedita che per lo più non ricorre per aziende di questo comparto. In linea di massima le imprese di tessuti all’ingrosso sono infatti diffuse soprattutto nelle provincie lombarde. Noi siamo molto fieri delle radici che ci legano al nostro territorio.
Pontex è stata fondata da mio padre, Pio Ferretti, nel 1972 poi affiancato da mio fratello Luca. Io sono molto riconoscente nei confronti di entrambi. Ho imparato tantissimo grazie alla loro competenza, al i loro consigli e alla loro ferma pazienza. Se sono arrivata qui il merito è senza dubbio di mio padre e di Luca. Certo, anche io ci ho messo del mio, eccome!
Vivo il mio lavoro con grande passione e questo nonostante la strada sia sempre in salita e non priva di ostacoli. Ma tutto si supera.
Sono entrata in azienda vent’anni fa e mi sono resa conto che i nostri prodotti avevano grandi potenzialità, soprattutto oltreconfine.
Sino a quel momento il mercato di riferimento di Pontex era stato l’Italia. Io sono laureata in lingue e culture europee e ho pensato bene di guardare oltre, di aumentare il nostro potenziale all’estero. Ho cercato collaboratori sia sui mercati europei – il che avendo un’azienda molto solida non si è rivelato troppo arduo – sia nei paesi dell’Est. Ma anche negli Stati Uniti.
Partire da zero negli Usa oppure in paesi come la Corea ed il Giappone non è stata una passeggiata, c’è ancora molta strada da fare, ma in fondo è questa la parte più interessante del mio lavoro.
Ammetto che, in un primo istante, l’avvento del Covid mi ha lasciata sgomenta. Militavo in quel nutrito numero di imprenditori convinti che mai e poi mai avrebbero chiuso le aziende in modo totale. E invece…Comunque non ci siamo arresi, abbiamo lottato con le unghie e con i denti e con tutti gli strumenti a nostra disposizione, compresa un’intensa comunicazione online. Purtroppo il web presenta forti limiti, un tessuto deve essere infatti toccato, accarezzato, annusato dal cliente.
Ma quando il gioco diventa duro occorre far di necessità virtù.
Il nostro comandamento? Il cliente è il re. Ho lavorato più in questi due anni che in tutto il resto della mia vita ma ne è valsa la pena. Oggi siamo contenti: chi molto semina qualcosa raccoglie sempre.
Arianna De Micheli